ZOOTTICA: COME VEDONO GLI ANIMALI?
Guillaume Duprat
L’ippocampo, 2013
Guillaume Duprat
L’ippocampo, 2013
Zoottica: come vedono gli animali? inaugura un nuovo capitolo di Cosmologik, l’ambizioso percorso di ricerca sulle visioni del cosmo praticato da un decennio da Guillaume Duprat.
Se le pubblicazioni precedenti, Il libro delle terre immaginate e Zodiaco: una storia del cielo, erano incentrate sulla rappresentazione antropologica della realtà, con quest’opera l’autore cambia decisamente registro: adotta il punto di vista degli animali, indossa la loro “pelle” per far comprendere al lettore come essi vedono il mondo. Uno spostamento di campo che implica necessariamente il ricorso alla scienza, chiave di lettura di questo avvincente viaggio alla scoperta di un senso, la vista, di vitale importanza per noi primati.
Cosa vedono gli animali? E soprattutto vedono tutti allo stesso modo? Le risposte a questo interrogativo, che ciascuno di noi si è posto almeno una volta nella vita, avvengono mediante un espediente cartografico riuscitissimo. L’autore e illustratore del libro mostra ai lettori lo stesso paesaggio attraverso gli occhi di 20 animali diversi. Ogni pagina del libro contiene un ritratto illustrato di un animale con una finestrella sollevabile posta sugli occhi. Svelata la maschera, ecco comparire la vista soggettiva del paesaggio accompagnata dalle spiegazioni scientifiche. Un modo pratico e molto efficace per comprendere alcuni concetti fondamentali di ottica come il campo visivo o l’acuità visiva, la capacità di cogliere nitidamente i dettagli.
Sollevando le finestrelle scopriamo allora che per molti animali la vista svolge una funzione essenziale. È il caso dei predatori, gli uccelli a esempio, per i quali la visione è indispensabile per volare, individuare la preda, sfuggire a un altro animale. Vi sono poi animali nei quali questo senso riveste un ruolo secondario perché altri, più sviluppati, colmano le differenze. Il cavallo non distingue la punta del proprio muso e vede malissimo da vicino. Ma utilizza le vibrisse, i peli ipersensibili, per sentire quanto gli sta attorno, al contrario delle api che percepiscono anche l’ultravioletto attraverso i loro cinque occhi!
Un universo straordinario quello della vista animale, raramente comunicato ai bambini, che merita davvero di essere esplorato con la lettura di questo prezioso strumento.
Se le pubblicazioni precedenti, Il libro delle terre immaginate e Zodiaco: una storia del cielo, erano incentrate sulla rappresentazione antropologica della realtà, con quest’opera l’autore cambia decisamente registro: adotta il punto di vista degli animali, indossa la loro “pelle” per far comprendere al lettore come essi vedono il mondo. Uno spostamento di campo che implica necessariamente il ricorso alla scienza, chiave di lettura di questo avvincente viaggio alla scoperta di un senso, la vista, di vitale importanza per noi primati.
Cosa vedono gli animali? E soprattutto vedono tutti allo stesso modo? Le risposte a questo interrogativo, che ciascuno di noi si è posto almeno una volta nella vita, avvengono mediante un espediente cartografico riuscitissimo. L’autore e illustratore del libro mostra ai lettori lo stesso paesaggio attraverso gli occhi di 20 animali diversi. Ogni pagina del libro contiene un ritratto illustrato di un animale con una finestrella sollevabile posta sugli occhi. Svelata la maschera, ecco comparire la vista soggettiva del paesaggio accompagnata dalle spiegazioni scientifiche. Un modo pratico e molto efficace per comprendere alcuni concetti fondamentali di ottica come il campo visivo o l’acuità visiva, la capacità di cogliere nitidamente i dettagli.
Sollevando le finestrelle scopriamo allora che per molti animali la vista svolge una funzione essenziale. È il caso dei predatori, gli uccelli a esempio, per i quali la visione è indispensabile per volare, individuare la preda, sfuggire a un altro animale. Vi sono poi animali nei quali questo senso riveste un ruolo secondario perché altri, più sviluppati, colmano le differenze. Il cavallo non distingue la punta del proprio muso e vede malissimo da vicino. Ma utilizza le vibrisse, i peli ipersensibili, per sentire quanto gli sta attorno, al contrario delle api che percepiscono anche l’ultravioletto attraverso i loro cinque occhi!
Un universo straordinario quello della vista animale, raramente comunicato ai bambini, che merita davvero di essere esplorato con la lettura di questo prezioso strumento.
Età di lettura consigliata: dai 7 anni.
(recensione a cura di Francesca Brunetti, tratta dal # 102 di Liber)