UNA STRANA CREATURA NEL MIO ARMADIO
Mercer Mayer, trad. Gabriella Manna
Kalandraka, 2015

Aprire un testo e capire cosa si intende per classico. Questa è la sensazione che ho provato ritorvandomi tra le mani il libro di Mayer.
I libri per ragazzi soffrono forse più degli altri della scomparsa veloce dallo scaffale, per cui titoli belli e facilmente reperibili diventano, in pochissimo tempo, introvabili. Per questo nella letteratura per ragazzi non bisogna mai aspettare a comprare il libro che ci è piaciuto tanto. Ed è sempre un piacere vedere un testo del 1968 che torna a rianimarsi di nuova vita. Mi piace pensare a esso come a un testo ponte tra famiglie, letto, a suo tempo, da quelli che ora sono nonni ai propri figli e letto, ora, dai figli ormai genitori alla loro prole.
Io non ho avuto questo testo tra le mani durante l’infanzia, sono nata dieci anni dopo la sua prima pubblicazione, ma godo l’incredibile piacere di incontrare un testo vintage e di proporlo ai bambini di oggi. La scoperta (che tanto inattesa non è) è che un bel libro rimane tale senza invecchiare.

Le meravigliose tavole illustrate ci mostrano un bimbo nella sua stanzetta, circondato dai suo giochi (che meraviglia il fucile con il tappo di sughero!) che, come i bambini del 1968 e del 2016, teme il babau nell’armadio. Ma un a sera decide di armarsi di coraggio, aprire l’armadio e affrontarlo. E così scopre che non è poi un mostro così terribile come credeva ma una strana e buffa creatura, che piange disperata. Per calmarla allora la mette a letto con sé anche se da quell’armadio che ancora incute un po’ di paura sembra spuntare una nuova strana creatura, chissà se ci sarà posto per tre nel lettino?

La nuova edizione rende giustizia alle immagini, rispetto all’edizione EL del 1989 nella collana “un libro in tasca”, con la traduzione di Giulio Lughi che molte biblioteche ancora conservano, magari nello scaffale delle prime letture.

Età di lettura consigliata: 2+

(recensione a cura di Valeria Baudo, tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi)