ROSMARINO
Brigitte Minne, Carl Cneutt, adattamento di Giovanna Zoboli
Topipittori, 2017

C’è un pagina senza testo in questo albo in cui Cneut immagina la passeggiata nel bosco della protagonista come un’avanzare tra varietà differenti di fiori in cui lei si addentra arrivando quasi a confondersi tra loro, grazie al colore del suo vestito e nello stesso tempo spicca in qualche modo, decisa come il suo carattere. Rosmarino è una fata che vive come tutte le fate in un castello dalle torri dorate, dove tutte indossano abiti sui toni del rosso e del rosa e cappelli a punta e seguono regole ben precise di super buona educazione (niente briciole, niente schizzi, niente pattini a rotelle). Rosmarino non ci sta e decide di essere strega; nonostante gli avvertimenti della mamma, parte per il bosco delle streghe e ci si trova benissimo. sono gentili, le insegnano un sacco di trucchi e le prestano pure i pattini. E mica si annoia, come la mamma nel suo castello; del resto lei è Rosmarino e basta: un giorno mette il cappello tondo e un altro quello a cono; un giorno fa visita al castello, un altro un giro in barca. Non è tutta nera come le streghe né tutta leziosa come le altre fate: è se stessa e basta.

Un albo per pensare alla libertà di fare le cose che ci si sente di fare, per affermare se stessi.

Età di lettura consigliata: 5+

(Recensione tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi, a cura di Caterina Ramonda.)