PERSIDIVISTA.COM
Marie-Aude Murail (trad. Federica Angelini)
Giunti, 2017
Vale la pena di leggere l’ultimo romanzo di Marie-Aude Murail pubblicato in Italia? Certo. Per tre motivi e una sorpresa, che ci farà capire perché il titolo complicato e la copertina brutta siano, in realtà, azzeccatissimi, (ma i lettori della Murail lo dovranno scoprire da soli perché su questo non vi rivelerò nulla).
La scrittrice francese ha abituato già da tempo i suoi lettori alla sua capacità di affrontare tanti temi in un solo romanzo. Temi di attualità, temi senza tempo, temi leggeri, temi complessi. Non sorprende quindi che persidivista.com, romanzo uscito nel 2010 in Francia ma pubblicato solo lo scorso maggio in Italia, riesca a fondere in una trama gialla perfettamente organizzata un racconto sulla complessità del rapporto padre-figlia, sulla difficoltà di superare un lutto, sull’assurdità e il pericolo della giungla che conosciamo con il nome di social media.
E dopo una storia più che godibile si arriva a pagina 205. Il gioiello.
Probabilmente non tutti apprezzeranno il “Diario di bordo” della scrittrice. Probabilmente non interessa a tutti sapere per filo e per segno come sono nati i personaggi, come si decide di usare i canoni di un genere piuttosto che quelli di un altro, le idee sbocciate e appassite, l’apparizione e la soppressione di molti personaggi. Forse i backstage non fanno per tutti, ma è sicuro che l’opportunità che ci viene data da Marie-Aude Murail è unica. Con una generosità rara e preziosa, l’autrice racconta il percorso che l’ha portata a scrivere questo libro. Un percorso di ricerche e riflessioni che vanno molto al di là della scelta di un tema e delle classiche regole da corso di scrittura. La Murail non ci apre solo la porta del suo studio, butta giù un muro sulla sua anima e ci dice per un po’: “Prego, entra”. Ovvio che ognuno abbia i suoi gusti, ma per chi ama questa scrittrice, per chi si interessa di editoria, questa opportunità è inestimabile, anche se a volte dolorosa.
“La mia capacità di dimenticare sfiora l’Alzheimer. Tutto ciò che immagazzino attualmente andrà in fumo appena mi interesserò ad altro. Non sarò mai una persona colta. Too bad!”
E ti ritrovi a chiederti se l’hai scarabocchiato tu, o se davvero possa averlo scritto lei. Quella con un centinaio di pubblicazioni, un incommensurabile numero di premi e traduzioni e la Legion d’onore.
“I miei vecchi tormenti che tornano quando consegno un romanzo, un altro, e so che non basta, non basta affatto, e allora devo rimettermi a lavoro al più presto. Sono vicina a chiedermi che senso abbia scrivere, ci sono tanti libri, tanti scrittori.”
Ma ci sono molti altri frammenti di un’anima grande in questo diario, frammenti che sono finiti nella storia che va da pagina 5 a pagina 201. Non ho nessuna intenzione di anticiparli qui. Come tutte le pietre preziose, vanno cercati con amore, fiducia e pazienza.
Età di lettura consigliata: 12+
(recensione a cura di Livia Rocchi, tratta dal blog Book Avenue)