sabato 7 aprile alle 17.30, Nel paese dei mostri selvaggi, una chiacchierata sulla nuova edizione pubblicata da Adelphi insieme a Martino Negri studioso di letteratura per l’infanzia.
Dove le cose selvagge stanno = Nel paese dei mostri selvaggi? Non proprio, in verità. A quasi cinquant’anni dalla sua prima uscita in Italia con Emme Edizioni nella traduzione ormai classica del poeta Antonio Porta, Where the Wild Things Are (1963) – il capolavoro di Maurice Sendak considerato una vera e propria pietra miliare nella storia dell’albo illustrato – esce in una nuova traduzione e per un nuovo editore, Adelphi.
La veste editoriale del volume è molto curata e la stampa impeccabile ma la nuova versione approntata da una giovane e coraggiosa traduttrice ha suscitato perplessità e polemiche. Quali sono i problemi posti dalla traduzione di un picturebook? E quanto pesa il legame affettivo che abbiamo con una traduzione classica, come quella del Porta, che abbiamo tutti nelle orecchie come una canzone amata, quando ci accostiamo a una nuova traduzione e proviamo a valutarne la qualità?
Martino Negri è ricercatore all’Università degli studi di Milano-Bicocca, dove insegna Letteratura per l’infanzia e Didattica della letteratura. Oggetto privilegiato del suo interesse di ricerca sono i libri illustrati, e in particolare le modalità di incontro tra parole e immagini nello spazio della pagina: ai suoi occhi i libri sono vere e proprie architetture, città edificate con materiali disparati e affascinanti, tessiture di segni dal cui intrecciarsi nasce sempre, inevitabilmente, un disegno d’insieme, una voce che racconta.