Chiara Cavallaro Francesca Cavallaro
Camelozampa, 2013
Un’opera che si colloca a buon diritto nella categoria, spesso interessante, dei “libri che parlano di libri”, quelle pubblicazioni, cioè, che celebrano il piacere e l’importanza della lettura, e dei luoghi ad essa consacrati, come le biblioteche e le librerie. A dispetto di quanto potrebbe sembrare, non è semplice realizzare un albo azzeccato sul tema. Per rendere il messaggio convincente, bisogna inserirlo in una storia divertente, attrattiva e accattivante per i bambini, spogliandolo da noiosi pedagogismi e insopportabili precetti.
E cosa c’è di più allettante per i bambini di una masnada di simpatici, gioviali e bonari mostri variopinti? Mostri così – dalle grandi bocche sdentate come quelle dei soliti personaggi della Cavallaro illustratrice – appaiono come il miele per quelle api curiose che sono i piccoli lettori.
Il giovanissimo protagonista della storia si reca, come dichiara di essere solito fare, in libreria. Stavolta però non è tanto l’idea di leggere ad attrarlo ma….un irresistibile profumo di frittata! Sì perché rannicchiato tra gli scaffali sta un enorme mostro verde, pacioccone e tondeggiante, intento a mangiare un grosso panino alla frittata.
Più della paura può la gola, e così il bambino, dopo aver accettato di condividere col mostro la merenda, ci stringe pure amicizia, chiacchierando allegramente con lui delle rispettive abitudini e provenienze. Mi preme qui sottolineare che lo stupore del piccolo, contrariamente a quanto parrebbe logico, è piuttosto contenuto nel trovarsi davanti lo strano essere. Già, perché, si sa, la libreria è luogo di meraviglie, in un libro puoi trovare i personaggi e le avventure più disparate e inverosimili. Quindi perché non un mostro tra gli scaffali?
Il grosso fagiolone verde shock dichiara di venire da Mostràz, un paese invero piuttosto simile al nostro (anche se più bello: là le auto non esistono e tutti vanno in bicicletta) ma popolato, ovviamente, da mostri.
Tanti ce ne sono che a un certo punto, usando lo stesso varco adoperato del primo, anche altri piombano nel negozio. Una gran caciara di buffi tipi, zompettanti e un po’ maldestri, che mette in pericolo la struttura del locale. Aiuto! Come domarli? Niente di più semplice: col potere delle storie! Quando il librario propone infatti la lettura di un bel libro, tutti, perfino i mostri, si siedono incantati ad ascoltare, finalmente pacati e uniti ai bambini.
Le considerazioni che scaturiscono dalla lettura di quest’albo sono svariate, al di là della semplicità della storia. Che è vivace, piacevole e, per struttura e contenuto, di sicuro gradimento per i bimbi. La chiamata in causa dei mostri per celebrare i libri e le storie è senz’altro una buona trovata perché questi personaggi piacciono ai ragazzini di tutte le età. Ma nel momento in cui lo scompiglio creato da questi esseri viene domato dalla lettura di un racconto, diventa anche un’interessante metafora.
Ho ravvisato infatti, tra le righe, il messaggio che le turbolenze dell’animo, i sentimenti meno accettabili, le piccole grandi mostruosità che turbano il conscio e l’inconscio dei nostri bimbi, possono trovare sbocco e consolazione nelle storie, che sono in grado di ammansirli ed accoglierli. I libri come “piccole cure”, quindi, ma non nel senso di prontuari rapidi, veloci e impersonali, bensì come terreni sconfinati della fantasia e della comunicazione, dove cercarsi e trovarsi e anche, in non ultima istanza, come esperienza da condividere con le figure amate per portare, insieme, alla luce ciò che ribolle in fondo.
Ancora, l’incontro tra mostro e bambino, là dove questi non si temono ma si accettano e stringono amicizia, suggerisce – classico tra i classici – l’idea delle diversità che si somigliano, che posso avvicinarsi e, con la gioia di entrambe le parti, stare bene insieme. Anche qui, come in altri libri celebri nel panorama della letteratura per l’infanzia, l’essere alieno non è poi tanto differente da noi e dividere con lui merenda e confidenze è, non solo piacevole, ma anche fonte di arricchimento.
Le illustrazioni festose di Simona Cavallaro, inconfondibili per guizzo di vivacità e scanzonatezza, rendono allegro lo sfogliare delle pagine spingendo al sorriso. Il paese dei mostri si fa così un caleidoscopio di tinte decise e i mostri stessi, buffissimi nelle forme più che spaventosi, diventano simpatici al primo sguardo. La libreria, poi, con i suoi tomi colorati e bellamente esposti – tra i quali spiccano i titoli dei grandi classici per l’infanzia – rassomiglia ad un arlecchino invitante. Come resistere, dopo la lettura di quest’albo, nel visitarne una?
Età consigliata: dai 4 anni.
(recensione a cura della blogger di Libri e marmellata)