Un nuovo romanzo di Kevin Brooks e vien da dire che è il Brooks migliore, quello apprezzato in Naked e ne L’estate del coniglio nero.
Kevin Brooks, Lucas. Una storia di amore e di odio (trad. di Giorgio Salvi), Piemme, 2019
Un romanzo duro, dove sai fin dall’inizio che la vicenda non avrà certo quel che si definisce lieto fine, anzi, ma che ha un profondo significato innanzitutto per la scelta di far raccontare in prima persona dalla protagonista e di mettere sulla pagina il suo sguardo, i suoi sentimenti, il deflagare degli avvenimenti sul suo corpo e sul suo animo.
Caitlin vive sulla minuscola isola di Hale, collegata da un ponte alla terraferma, insieme al padre che scrive romanzi per ragazzi e cerca di sopravvivere alla morte della moglie avvenuta quando i figli erano piccoli. La conosciamo sulle soglie dell’estate, quando il fratello torna a casa dall’università e comincia a frequentare la cattiva compagnia di un gruppo di ragazzi del luogo, intorno a cui bazzica anche Bill, la vicina di casa e amica da sempre di Caitlin. Ma è un’amica che lei non riconosce più, che passa il tempo a vestirsi in modo provocante, a cercare l’attenzione dei più grandi, a bere al pub per finire a vomitare sul ciglio della strada. Lo sguardo di Caitlin invece è catturato dalla figura di un ragazzo biondo, con lo zaino in spalla che vede sul ponte. Scoprirà poi che il giovane è sull’isola da qualche tempo, fa lavoretti nelle fattorie, vive in una radura quasi magica nascosta nel bosco. Lo conosce sulla spiaggia e il sentimento magnetico che la travolge non ha pari. Ma il candido e misterioso Lucas è al centro dell’attenzione degli abitanti dell’isola che lo additano come vagabondo, rom, insomma il diverso da allontanare. Un incidente durante l’annuale regata diventa il pretesto per scatenare contro di lui l’odio, accresciuto dai ragazzi della banda che vogliono montare ad arte delle accuse e incolparlo di reati che non ha commesso. Nel tentativo di difenderlo, Caitlin proverà tutta la forza della violenza, del pregiudizio e della facilità con cui le persone fanno massa credendo a fatti assolutamenti inventanti ed illogici.
Molto bella la figura del padre di Caitlin, descritto nella sua umana debolezza, nella fatica del vivere, ma anche nella capacità di crescere la figlia con uno sguardo aperto e attento a ciò che è giusto, alle scelte necessarie. E un applauso per la riga finale
Età di lettura consigliata: 15+
(recensione tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi, a cura di Caterina Ramonda)