Beatrice Masini, ill. Pia Valentinis
RueBallu, 2015
Non è semplice cucire informazioni biografiche alla suggestione dei testi, ma in questo caso possiamo dire che il risultato è vincente: potete dare in mano il libro anche a chi di Emily Dickinson non sa nulla e nulla ha mai letto e qui potrà trovare informazioni e suggerimenti in forma di narrazione sospesa e insieme avvolgente come se la poesia narrativa si fondesse coi versi a fare un regalo al lettore. A ciò contribuisce di certo anche la perfetta armonia col testo delle illustrazioni di Pia Valentinis che fanno di questo testo – forse anche per il rimando a un taccuino chiuso – quasi un erbario dove a rimanere pressati e custoditi tra i fogli sono i fiori del pensiero della poetessa e l’incanto che può generare il raccontarla attraverso alcune parole che, in brevi capitoli, sottolineano i momenti, le scelte, la personalità. Ci sono successo, amore, morte, ma anche parole molto concrete, come fiori appunto, pietre, cani, il bianco degli abiti. Emily si fa vicina al lettore, svela pieghe altre del suo carattere e dei suoi modi rispetto a quel che di conciso e quasi banale siamo abituati a leggere sommariamente su di lei, invitando chi legge a sedere alla sua tavola, per quella “cena del cuore” che il titolo riprende dai suoi scritti.
Non ci può forse essere migliore invito a conoscere qualcuno (e la sua poesia, e la sua storia in questo caso) che anticiparne l’arrivo raccontandolo con passione discreta, suscitando in chi ascolta la voglia di sedercisi accanto, di sentirne la voce, di vederlo apparire in fondo al vialetto o in controluce mentre entra in casa dal giardino. Masini e Valentinis apparecchiano per il lettore una tavola elegante e discreta, tessono trame di stupore con la capacità poi di mettersi a lato per lasciare ad Emily e alla poesia il posto di capotavola, da cui guardare il mondo e fare al mondo – a loro modo – luce.
Età di lettura consigliata: 10+
(recensione a cura di Caterina Ramonda, tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi)