IL SAPORE DEL PANE
Daniele Granatelli
Zoolibri, 2010
Il 30 ottobre 1945 Daniele, appena quattro anni, viene messo su un treno diretto a Parma insieme ad altre decine di bambini. Un completo di lana tinto di blu che gli ustiona la pelle, una scritta sul taschino col nome e l’indirizzo di casa, una piccola borsa a tracolla per contenere le sue cose, il bacio e le lacrime (forse gli ultimi) di sua madre: è l’inizio di un viaggio lungo ben sette anni.
Come altri bambini, Daniele è stato accolto in un programma di sostegno ai ragazzi bisognosi ed orfani dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
Da Parma a Reggio e poi a Massenzatico, un borghetto della bassa padana dove il ragazzino è accolto da una numerosa famiglia di contadini.
La vita nella cascina di Massenzatico somiglia a quella di una comunità di api perpetuamente affaccendate. Qui Daniele trova sicurezza, stabilità , cibo a sufficienza, istruzione, un ruvido e mal espresso affetto, ma anche lontananza, attesa di una madre sempre più lontana.
Trascorrono sette anni, Daniele diventa un ragazzo e torna a vivere con una madre che stenta a credere sia la stessa che lo ha salutato alla stazione quella gelida mattina di ottobre ma alla quale, nonostante la sordità alle sue richieste d’amore, non può far a meno di dire sì.
L’atmosfera di questo bel romanzo illustrato ricorda molto quella del film capolavoro di Bertolucci “Novecento”. Il clima e la stagioni della bassa padana, la ruvidezza e la grande generosità della sua gente, l’operosità che l’ha contraddistinta in quegli anni e per gran parte dei successivi diventando un modello per il resto della Nazione. La storia di Daniele è anche storia di un’Italia che ha saputo risollevarsi dopo la sciagura della guerra facendo i conti col dolore e la disperazione con molta dignità e tanta speranza per il futuro.
(recensione a cura di Sivia Ranelli, tratta da Editoria Ragazzi. com)