IL PRIMO CHE SORRIDE. Martino Ferro. Einaudi, 2006, collana I coralli
Ho letto “Il primo che sorride” e ho sorriso.
Ho sorriso di me stessa per come mi sono riconosciuta, ora, alla mia età attuale, in quella bambina che non riesce a stare nel mondo degli altri.
Ho sorriso pensando ai trucchi per la sopravvivenza e alla fatica che quella bambina fa per dare un senso a quello che la circonda. Un senso tutto suo ma più chiaro e sicuro di quello che le restituisce il mondo.
Ho sorriso pensando al valore delle parole, delle virgole, delle pause, delle circostanze ‘al contorno’ e di tutte le angosce e i dubbi che seguono quando si verifica uno scambio di parole fra due persone.
Ho sorriso pensando a quanti come me si possono riconoscere nello smarrimento di fronte a questo mondo e nelle piccole e grandi ossessioni che questo comporta.
Utile lettura sia per chi ha un ricordo lontano del se stesso bambino sia per chi, come me, questo bambino smarrito e bisognoso di verità se lo porta ancora dentro.