IL GATTO E LA LIBELLULA
Tsuneo Taniuchi
Artebambini, 2014
Quando un bambino molto piccolo legge un libro (lo assapora, spesso letteralmente) la prima cosa che considera non sono tanto i colori, cosa che un adulto potrebbe immaginare, quindi non le illustrazioni, bensì la forma, la sostanza del libro: lo gira e lo rigira tra le manine, lo assaggia, appunto, lo apre, lo capovolge, lo stende, lo appiana oppure lo socchiude e sbircia attraverso le fessure, come a cercare altre prospettive. Solo dopo che il libro ha superato questo soppesare indagatorio il bimbo incomincerà a interessarsi alle immagini, a desiderare la storia, evocare una narrazione: me lo leggi?
Straordinaria, quindi, l’idea di Artebambini di proporre dei libri in cui oltre alle pagine e alla copertina ben consistenti, il bambino avrà altro da indagare: uno spesso filo rosso. Come sempre avviene il piccolo lettore per prima cosa assaggerà il filo, poi però quel filo, per mantenere fede al suo nome, lo guiderà attraverso la storia. Si allunga e si stende, dà più senso alla storia, la colora e ne tiene le fila, ne è elemento fondante, è il protagonista. Un protagonista che il bambino potrà a sua volta toccare, cambiare, trasformare. Gli altri personaggi sono un gatto e una libellula. Il gatto vorrebbe acchiapparla, la libellula ovviamente non ci sta; ne seguono avventure coinvolgenti e, in conclusione, un inatteso finale d’amicizia.
Le illustrazioni dai contorni netti si appoggiano sulle pagine a sfondo bianco come se fossero di passaggio, come a suggerire il movimento sfrenato dell’inseguimento, l’appostarsi quatto quatto del gatto che prelude al balzo, lo sbatter d’ali della libellula, veloce, lieve. Oltre al rosso del filo, dominano il nero del gatto e l’arancio della libellula ma in essi ci sono delle venature leggere di colore che variegano le immagini dando loro profondità, conferendo a ciascuna di esse un movimento; mentre il filo sottolinea una direzione, la quale, tendendolo più o meno, all’improvviso cambia. Per questo albo, che consiglio dall’anno in su, ci sarà un piccolo lettore, un genitore voce narrante e un aiutante, il filo rosso, a suggerire, sorprendere.
Età di lettura consigliata: dai 2 anni.
(recensione tratta dal blog AtlantideKids)