IL DOMATORE DI FOGLIE
Pina Irace, ill. di Maria Moya
Zoolibri, 2014
L’avvicendarsi delle stagioni è un argomento abbastanza frequente nei libri per bambini e gli autori cercano nuove formule, anche un po’ magiche, per un avvenimento naturale che dà il senso del tempo.
Il domatore di foglie ha una bacchetta magica per insegnare alle foglie volteggi, piroette e farle planare senza creare un tappeto troppo spesso. L’Autunno è ormai vicino ma il domatore non compare. Gli alberi, che dalla primavera hanno sopportato il peso di fiori, frutta e foglie, lo attendono con ansia. Le foglie ormai gialle e rosse non si decidono a cadere da sole. Tutti gli alberi allora cercano inutilmente di scrollarsele di dosso. Soltanto una foglia gialla coi bordi arancione e una macchia a forma di cuore, si stacca perché vuole viaggiare, volare, abbandonarsi alla corrente. Le sorelle la guardano ma non si muovono. L’unica che la segue è una fragile foglia rossa. Il tempo scorre e alla fine le foglie decidono di staccarsi dai rami e portate dal vento si posano qua e là.
Gli alberi, dopo la partenza dell’Autunno, riposano sotto una coperta di neve “tessuta per loro dall’amico Inverno”. Il domatore di foglie non è apparso perché ha sentito dire che le mezze stagioni non esistono più. Ora insegna i volteggi alle farfalle: preludio dell’Estate perché anche la Primavera è una stagione di mezzo?
Il linguaggio semplice e discorsivo è sottolineato da illustrazioni a doppia pagina, graziose ed efficaci, arricchite da simpatici particolari come le piccole figure che si affacciano alle finestre, altre che stanno sul viale con la testa all’insù a guardare gli alberi immobili, o i bambini che giocano sul morbido manto di neve. Impliciti nella storia – descritta con dialoghi, interrogativi e molte azioni – sono presenti alcuni elementi che invitano i lettori ad appropriarsi di atteggiamenti di vita positivi.
Ammirevole il coraggio della foglia che si avventura sola, libera e felice. Importante il riconoscimento del valore di una decisione unanime (quella degli alberi) o di vincere la paura (le foglie decidono di agire senza il supporto del domatore), e infine… a non fidarsi delle dicerie.
Età di lettura consigliata: dai 5 anni
(recensione a cura di Maria Letizia Meacci, tratta da Liber # 104)