I TRE PORCELLINI
Giusi Quarenghi, Chiara Carrer
Topipittori, 2012

I tre porcellini erano tre, due maschi e una femmina e un giorno i loro genitori decisero che “questa casa non è un albergo” e li mandarono nel mondo. Così, nel racconto di Giusi Quarenghi, la porcellina si guarda in giro, a differenza dei fratelli che si affrettano a mettere insieme lamiere, mattoni, tele e cartoni, fa un mucchio di materiale poco lontano e aspetta la notte. Un notte buia e senza stelle, tanto nera che nemmeno il lupo vede bene quel che fa: soffia sì come un uragano sulle case dei due primi fratellini, ma loro riescono a scappare verso il rifugio della sorella. Se la casa dei genitori aveva accanto un bell’orto ordinato in quadrati, se quelle dei fratelli erano improvvisati rifugi da week-end nei boschi (la seconda mi ricorda un po’ le cabanes di Saint-Jean-Le-Thomas, tra il bosco e l’oceano), la ragazza della situazione sceglie il cielo come soffitto e un fuoco caldo contro l’umido della notte. Il fuoco accesso non solo fa dormire bene, non solo tiene lontano il lupo, ma fa festa: si canta, si racconta, si ride, si accolgono quelli che passano di lì e si fermano per un po’. E quindi fa casa, nel senso antico del “fuoco” dei censimenti, di nucleo familiare riunito intorno a un focolare.

Età di lettura consigliata: dai 4 ai 6 anni

(recensione di Caterina Ramonda, laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, si occupa di promozione della lettura nelle biblioteche del Sistema bibliotecario di Fossano (Cuneo) ed è responsabile delle attività delle biblioteche dell’Unione del Fossanese. Svolge attività di laboratori e incontri di lettura con i ragazzi. Collabora con Equilibri e alla rivista Fuorilegge. La recensione è stata presa dal sito Biblioragazzi).