I LUPI DI CURRUMPAW
William Grill (trad. Francesco Gulizia)
Rizzoli, 2017
Anche questa volta, attraverso l’accostamento di testo e di sequenze illustrate che narrano il progredire della storia portando il lettore a leggere tutto ciò che ha sotto gli occhi (sia in forma di parola che di disegno), Grill racconta un’epopea partendo da una storia vera, quella di Ernest Thompson Seton e di Lobo.
Lobo è un lupo di trentacinque chili che a fine Ottocento, a capo di un branco di lupi grigi, semina il terrore tra gli allevatori della valle di Currumpaw, in New Mexico, prendendosi gioco di chi prova a farlo cadere in trappola o ad avvelenarlo. Per Seton, naturalista affermato e cacciatore di lupi, è una sfida: di studio innanzitutto di Lobo e del branco; di strategia poi. Ingannato anche lui, riesce ad avere la meglio quando si accorge che le impronte del capobranco sono precedute da quelle della sua compagna: catturata Blanca, Lobo è completamente disorientato; persa anche la libertà, si lascerà morire, aprendo però in Seton un nuovo modo di vedere. Da quel momento infatti, il naturalista si vota alla causa della difesa dei lupi e della tutela della fauna selvatica in estinzione. Fondò i Woodcraft Indians e poi i Boy Scouts statunitensi.
Il libro riproduce bene la continua contrapposizione tra natura e mondo civilizzato e regala ampie vedute, tramonti mozzafiato, cieli stellati accanto a particolari minimi: la cifra di Grill ancora una volta sta nel ricostruire la storia per fotogrammi che se ne stanno lì uno accanto all’altro, in tondi o quadrati che danno la possibilità a chi legge di ricostruire prendendo parte. Come già nel precedente libro, un nuovo bell’esempio di divulgazione.
Età di lettura consigliata: 10+
(Recensione tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi, a cura di Caterina Ramonda.)