Dalla parte delle bambine. Sono nata nel 1966. Mentre me ne stavo nella pancia di mia madre, lei leggeva B. Friedan. La mistica della femminilità era un volume corposo che ha circolato in casa per anni, come una bibbia, ma molto più grosso. Può anche essere stato questo… Fatto sta che in prima elementare alla suora che cercava di dissuadermi dal giocare a calcio, con l’argomento che giocare alla cucina mi avrebbe aiutato quando fossi stata moglie e madre, io ho risposto: “Non ti devi preoccupare: io avrò un marito che cucina”. Poi è vero, ho fatto tante cose: ho una laurea in filosofia, un master in business administration, un lavoro, un figlio, una figlia, ho pubblicato un romanzo, due racconti, una raccolta di poesie ma, se devo esser sincera, la soddisfazione che mi dà la cucina di mio marito è forse la più grande.