MIGLIOR LIBRO DI DIVULGAZIONE – PREMIO ANDERSEN 2020

Che cos’è un fiume, Monika Vaicenaviciene, Topipittori, 2019

Per mostrarci mirabilmente quanto possano essere diverse e stimolanti le strade del divulgare. Per la suadente e pacata bellezza delle immagini che, pagina dopo pagina, interpretano e al tempo stesso svelano. Per uno sguardo attento e curioso che affronta il tema da una ricca pluralità di punti di vista.(motivazione del premio Andersen)

Ci sono libri di divulgazione che danno l’idea di anticipare ogni possibile domanda, sistematizzano le informazioni, le sintetizzano in dati, comparazioni, apparati iconografici e schemi.

Questo prezioso albo illustrato, pur documentato e seppure – volutamente – non esaustivo, si dispone sulla sponda opposta, stimolando nel lettore il bisogno di domande, alimentando inaspettate catene di interrogativi.

Un’intenzione che è già tutta nel titolo: “Che cos’è” è domanda che orienta a indagare un fenomeno nella sua natura più intima,e da certe profondità non si riemerge con una sola risposta.

Non c’è conoscenza senza curiosità, e questa non potrebbe esprimersi se si sentisse intimorita, anziché aperta con stupore, di fronte alla complessità del mondo e di chi lo osserva.

Che cosa sia un fiume ce lo raccontano allora la biologia, la storia, la mitologia, la letteratura, la tecnologia, l’arte, l’antropologia, le religioni, l’ecologia, l’agricoltura, l’economia, la demografia, la geologia, la paleontologia, il commercio, la psicologia.

Una pluralità di sguardi che l’autrice amplifica e ribadisce nella prima frase di apertura di ogni pagina: “Un fiume è un viaggio”, “Un fiume è rinnovamento”, “Un fiume è energia”, “Un fiume è profondità”… intrecciando notizie e suggestioni con il linguaggio ora della scienza ora della poesia, della memoria e dei sensi.

È una bambina che ci conduce nell’esplorazione: sta raccogliendo fiori per una ghirlanda, in riva al fiume, insieme alla nonna che lavora ad una tovaglia e risponde alle domande della piccola.

“Un fiume è un filo”, esordisce l’anziana mentre ricama: la sua è la voce che tesse storia e presente, il filo della memoria che scorre e attraversa, il dialogo che collega come un fiume spazi e tempi distanti, l’esperienza che conosce e si spinge in avanti.

Al lettore curioso il piacere di seguire l’architettura di questi fili e di approfondire gli argomenti che più lo affascinano: con altri ed altri libri, oppure con una bella visita sulle rive di un fiume per assaporare il mondo con i sensi, oltre che con le parole.

Anche le bellissime illustrazioni, dove prevalgono matita ed acquerello, arricchiscono il testo e suggeriscono spunti, gettano piccole esche al tratto e si avvalgono del formato ampio del libro e delle pagine ariose.

È un approccio “controcorrente” nel campo della divulgazione, una rappresentazione che descrive e interpreta insieme, un segno in equilibrio fra impressionismo e disegno naturalistico, sicuramente lontano dalla – presunta – oggettività del linguaggio infografico.

Età di lettura consigliata: 7+

(recensione a cura di Fausto Boccati, tratta da Andersen, # 364)