NON RESTARE INDIETRO
Carlo Greppi
Feltrinelli, 2016
Prezioso strumento, questo romanzo dello storico Carlo Greppi, per riflettere, a distanza di quindici anni dall’istituzione del Giorno della Memoria, su come promuovere una memoria efficace della Shoah e di altri fondamentali eventi della storia del Novecento. E per chiederci quanto quella memoria sia stata produttiva ai fini dell’acquisizione di una consapevolezza civile da parte delle giovani generazioni.
Attraverso la storia di Francesco, un diciassettenne con una maschera da duro dietro la quale nasconde le sue fragilità, Greppi riesce a intrecciare i fili della storia e il significato storico e simbolico di un’esperienza come il viaggio della memoria con il percorso cognitivo ed emotivo di un adolescente dei giorni nostri. Attraverso una narrazione che diventa esemplificativa di una metodologia di lavoro applicabile in classe, mostra quanto non solo la storia della Shoah, ma anche la Storia in senso lato, possa incidere sulle nostre vite e sulle scelte del presente.
Francesco guarda con preoccupazione a quel Viaggio ad Auschwitz a cui ha aderito la classe della nuova scuola in cui si ritrova catapultato. Col cappuccio della felpa sulla testa, il capo rasato, un pessimo rapporto col mondo adulto ma anche col suo futuro, Francesco deve ripartire da zero per ricostruirsi nuove amicizie e soprattutto una nuova reputazione.
L’incontro con Elena e Gianluca, due giovani che hanno scelto di diventare “militanti della memoria”, e il percorso di formazione intrapreso dalla sua classe in preparazione al Viaggio, attraverso il lavoro su una molteplicità di fonti, creano una base empatica tra il suo vissuto e quello dei protagonisti di quegli anni. E l’immedesimazione nelle vite e nel dolore altrui, negli atti di resistenza e nel coraggio di tanti che pure reagirono alla violenza e all’ingiustizia, alimenta in Francesco un sano sentimento di indignazione, che lo induce a fare le sue scelte. E così il Viaggio, attraverso il quale Francesco e i suoi compagni si trovano ad affrontare il cuore nero del Novecento, diventa un’occasione condivisa di crescita e di conquista di consapevolezza. Tanto che alla fine può persino accadere che Francesco desideri prendersi una tregua dalla sua guerra personale, per decidere da che parte stare.
Età di lettura consigliata: 13+
(recensione a cura di Gabriela Zucchini tratta da Liber # 111)