WEEKEND CON LA NONNA
Stefan Boonen, disegni di Melvin (trad. di Laura Pignatti)
Sinnos, 2015
Un lungo fine settimana che si ripete una volta l’anno: nove nipoti condividono con la nonna il tempo in una casa di legno nel bosco, una vecchia casa che a guardarla bene sembra un drago gigante. La nonna in questione guida un pulmino, non rispetta i limiti di velocità, racconta storie di streghe, zombie e bave, guada i fiumi, accende falò, permette di dipingersi col fango e fare i selvaggi. Addirittura sa fermare il tempo: quando pensa che stia andando troppo veloce, strilla “stop!” e ciascuno rimane fermo immobile, bella statuina, fino al “libera tutti”. Il cameratesco fine settimana è scandito da riti e consuetudini: dormire tutti insieme in un enorme letto, dedicarsi all’avventura il sabato, fare la gita lunga la domenica, tra boschi di alberi storti, colline delle farfalle, alberi ballerini per arrivare alla tomba del nonno e raccontargli qualche novità.Questa nonna, che dice schifezze, ride insieme ai bambini e si diverte persino – mi sa – più di loro, ha la vista lunga e la giusta misura della libertà: spinge il nipote narratore a farsi coraggioso e tuffarsi da solo; sa che a volte la sera la testa non è abbastanza stanca ed è bello condividere un po’ di silenzio sulla grondaia, cresce dei bambini pronti a rispondere a tono al vicino noioso e ficcanaso. “Ma quando diventi grande tu?” borbotta il vecchietto; “Quando ne avrò voglia” risponde il ragazzino. Del resto, se il vicino minaccia di slegare i cani, la nonna lo invita alla calma “o io slego i bambini”.

Questi giorni in libertà in una casa forse un po’ inospitale, dove si sta accampati ma si sta bene perché si è tutti insieme all’avventura mi fa pensare al tempo sospeso delle vacanze condivise e ripetute negli anni in un luogo in cui si ritrovano sempre le stesse persone, in cui saltano i parametri normali e vigono regole d’occasione, in un cui la complicità è massima e regala al tutto un’atmosfera indimenticabile. Se le avete avute e le avete ancora sapete l’importanza di tempi così; sono da augurare ad ogni bambino, ad ogni ragazzino. Magari proprio con adulti che mordicchiano, fingono di tremare dalla paura, spronano a superare le proprie paure e strizzano l’occhio al momento giusto.

Questo libro è scritto in stampatello e con una font ad alta leggibilità; penso alla soddisfazione di chi ha imparato a destreggiarsi bene nella lettura e può gustarsi da sé una storia divertente con illustrazioni esilaranti.

Età di lettura consigliata: 6+

(recensione a cura di Caterina Ramonda, tratta dal blog Le letture di Biblioragazzi)