L’ALBERO AZZURRO
Amin Hassanzadeh Sharif
Kite, 2015
“C’era una volta un gigantesco albero azzurro al centro di una città. Era bellissimo e altissimo e più forte di qualsiasi altro. I suoi rami infiniti attraversavano le finestre e le porte delle case”.
Inizia così “L’Albero Azzurro”, il meraviglioso libro dello scrittore iraniano Amin Hassanzadeh Sharif, in Italia pubblicato da Kite Edizioni nella traduzione di Giulia Belloni.

Quell’albero speciale era testimone della vita degli abitanti di un paesino imprecisato che vivevano a stretto contatto con lui, amandolo e condividendone la crescita giorno dopo giorno. Ma come accade spesso in molte favole, i cattivi sono sempre dietro l’angolo e in questo caso c’è l’invidioso re del piccolo villaggio che odia quell’albero perché capisce che la sua fama e la sua bellezza sono maggiori di quelle del palazzo reale. Ogni anno ordina ai suoi uomini di alzare le mura di cinta e di tagliarne tutti i rami che si avvicinano troppo al palazzo, ma ogni volta ce n’è sempre qualcuno che riesce a valicare le mura. L’invidia porta spesso le persone ad essere più cattive di quanto si immagini e il re, con il suo comportamento, non sarà certo da meno, ma le conseguenze del suo gesto saranno inaspettate. L’autore – nato a Teheran nel 1979 e vincitore di diversi riconoscimenti internazionali, tra cui la Golden Pen alla Biennale di Belgrado e la selezione all’Annual Illustratori della Children’s Book Fair di Bologna – ci regala un libro prezioso con tavole realizzate con la tecnica dello scratch e colori ad olio. Resterete affascinati da quei disegni in cui diversi toni di marrone mettono ancora più in risalto il colore blu della pianta. Le parole sono essenziali, ma ricche di significato e capaci di far riflettere che – nonostante tutto – esiste ancora qualcosa che non si può abbattere: la libertà.

Età di lettura consigliata: dai 5 anni.

(recensione a cura di Giuseppe Fantasia, tratta dal sito www.huffingtonpost.it)