Bernard Friot, ill. Silvia Bonanni (trad. R. Pavone)
Il Castoro, 2014
Bernard Friot ci aveva già regalato racconti fulminanti in un precedente libro Il mio mondo a testa in giù (Il Castoro, 2008. Chi non ricorda il racconto “Il tema”, gioia di tutti i bambini costretti a scrivere ogni lunedì una composizione su come hanno passato la domenica?): Altre storie a testa in giù ne è la logica continuazione. Friot ha voluto dedicare questo nuovo volume a Roberto Denti, che già aveva recensito Il mio mondo a testa in giù per LiBeR. Non è un caso che i due si stimassero e fossero diventati amici: due adulti con cuore bambino che si divertono con le parole.
L’infinita possibilità di situazione ironiche, graffianti, sarcastiche, assurde deriva da un animo giocoso; le immagini, frutto di una fantasia che è prettamente infantile, senza essere bambinesca, sono già racconti e di certo hanno divertito l’autore per primo. Molta ironia che nasconde però situazioni vere: un bambino deve svolgere un compito, mettere i pronomi giusti “lui/lei”. In bagno prima gioca con i trucchi della mamma, con creme e belletti, vestiti e scarpe poi con il rasoio del papà, si disegna dei baffetti, mette anche una cravatta. Si guarda allo specchio: deve decidere se essere lui o lei, ci ripensa: non deciderà, non in quel momento perlomeno. La direttrice della scuola porta sempre calze di colore diverso, i bambini cercano di interpretare il significato di quei colori, la verità è che con quelle calze la direttrice attira l’attenzione su di esse perché i bambini non si accorgano che sopra non c’è testa ma solo una crocchia di capelli e un paio di occhiali.
Età di lettura consigliata: dai 9 anni.
(Recensione a cura di Gianna Vitali, tratta da Liber # 104)