IL MOSTRO DEL SONNO
Maria Vago, ill. Anna Laura Cantone
Arka, 2013

La letteratura infantile smitizza il “mostro” attraverso racconti in cui il bambino ha la meglio sull’essere pauroso che popola i suoi sogni. Max, protagonista del bellissimo classico albo Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak (Babalibri), riesce a domare esseri mostruosi divenendone il capo indiscusso. In altri libri i bambini diventano amici dei mostri, li rendono ridicoli o, come qui, diventano narratori di storie.
La paura del buio dà l’inizio al racconto perché Pietro non riesce a dormire nella stanza piena di scricchiolii, fruscii, rumori. È inutile nascondersi tra le coperte, il mostro è già sotto il letto impaziente perché il “piccoletto” non si addormenta e non può ancora turbargli i sogni. Stanco di aspettare si rivela a Pietro cercando di impaurirlo. Il bambino confessa di avere un po’ di paura, ma trova buffo quell’essere tutto rosa, soffice come un piumino che vuole essere cattivo senza riuscirci. Gli suggerisce di raccontargli una storia. E il mostro acconsente perché sa che i “piccoletti” dormono dopo averla ascoltata. Narra di un drago a tre teste, di un lupo mannaro, di una spugna che ti succhia le midolla, di bruchi colorati che invadono il letto. Pietro lo interrompe sempre dicendo: “No, no, questa storia no!” perché i racconti sono troppo paurosi. Inizia lui a narrare una storia bellissima, affascinante per il mostro che si addormenta. Pietro è di nuovo solo nella stanza buia, gli riprende la paura, salta giù dal letto e si accoccola vicino a quell’essere piumoso, così nessuno oserà attaccarlo mentre dorme.
La fluida narrazione, si muove tra fantasia e realtà con un continuo dialogo tra i due protagonisti. È completata da un’illustrazione raffinata e complessa che aggiunge stimoli e informazioni al racconto. Il mostro della Cantone è una soffice palla rosa con occhi rotondi e sporgenti caratteristici di questa illustratrice ironica e originale che si esprime con straordinaria efficacia nelle figure paurose dei racconti del mostro. Colore su colore, le immagini si dispiegano su doppie pagine con tanti particolari sul vissuto del bambino: l’orologio a cucù, il pesciolino nella boccia, l’uccellino in gabbia e un bel gattone rosso. Tutto può accadere nel mondo notturno, ma Pietro sa dare al lettore la certezza di un sonno complice e sicuro.
Età di lettura consigliata: dai 4 anni.
(recensione a cura di Maria Letizia Meacci tratta dal # 102 di Liber)