SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE
Patrick Ness, da un soggetto di Siobhan Dowd – ill. di Jim Kay
Mondadori, 2012
Le storie sono creature selvagge e indomite, continuò il mostro. Quando le liberi, chi può sapere quali sconvolgimenti potranno compiere?
Questo libro è nato così. Siobhan Dowd ha liberato una storia, ha lasciato morendo l’inizio, alcune idee sulla trama, i personaggi. A Patrick Ness è stato chiesto di raccontarlo e, davanti al suo titubare, la storia ha fatto il resto: si è messa in moto, gli ha riempito la testa di nuove idee. Così è nata, passando attraverso le immagini stupefacenti di Jim Kay.
Leggero questo libro non è, già dal peso fisico, per via della carta su cui è stampato. Per via di tutto il nero che esce dalla china delle illustrazioni e dagli incubi notturni di Connor, tredici anni, alle prese con la malattia della madre, con una nonna atipica, con i bulli della scuola e con quella crescente sensazione di essere invisibile: la sua condizione di difficoltà, nota a tutti a scuola, ne fa un marginale, uno che viene giustificato comunque, uno che si sente solo.
Una notte, mentre cerca di scacciare il suo incubo, sente sussurrare il suo nome da una voce selvatica e indocile: il tasso che si vede oltre il giardino si è trasformato in una sorta di terribile mostro di foglie, ha camminato fino alla sua finestra e ora sostiene che a chiamarlo sia stato proprio Connor. Il mostro ritorna, sostenendo di dover raccontare tre storie e di doverne ascoltare una da Connor, che ha bisogno di lui. Il ragazzino prima è incredulo, poi si ribella a quella specie di sogno, poi lo segue nei suoi racconti e nella discesa verso la verità. Perché è questo che il mostro vuole far vedere a Connor: si può liberare dal suo incubo solo dicendo la verità. Per farlo Connor ha però bisogno di essere visto, di avere qualcuno che gli dica: io ti vedo. Vedo te, il tuo nero, le tue paure, la tua rabbia giusta e quello che sai anche se non riesci a dirlo.
Un libro nero e luminoso insieme, che dice in modo limpido e netto verità nude, taglienti e bellissime.
Età di lettura consigliata: dai 13 anni
(recensione di Caterina Ramonda, laureata in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, si occupa di promozione della lettura nelle biblioteche del Sistema bibliotecario di Fossano (Cuneo) ed è responsabile delle attività delle biblioteche dell’Unione del Fossanese. Svolge attività di laboratori e incontri di lettura con i ragazzi. Collabora con Equilibri e alla rivista Fuorilegge. La recensione è stata presa dal sito Biblioragazzi).