DOTTOR LUPO
Olga Lecaye
Babalibro, 2010

Il lupo che dalla copertina di questo bell’albo ci guarda con i suoi piccoli occhi dorati e che le sapienti pennellate di Olga Lecaye hanno ricreato per noi, è proprio tutti i lupi della nostra infanzia: il pelo folto, il muso affilato, il corpo possente e anche se indossa un camice bianco da dottore, non riusciamo a fidarci, in fondo un lupo è sempre un lupo e i proverbi si sprecano – per non parlare delle fiabe. Infine, a rammentarci le intenzioni del più temibile animale del bosco, c’è quella zampa robusta dalle lunghe unghie nere che sbuca dalla manica del camice come per ricordarci che non è la prima volta che un lupo si traveste per rimediare al pranzo.
Ma se non fosse così? Se questa volta il lupo fosse davvero un dottore? Se per una volta a sbagliarci fossimo noi?
Marco, un piccolo coniglio, una mattina si sveglia ammalato e la sua mamma non perde tempo e lo conduce da tutti i dottori del bosco: il Dottor Talpa, il Dottor Cane, il Dottor Uccellino, Dottor Gatto e infine il Dottor Pesce, che suggeriscono cure inadatte e per dirla tutta, anche un po’ ciarlatane. Nel frattempo è scesa la notte, le ombre nel profondo del bosco si allungano e mamma Coniglio dispera di poter curare il suo piccolo. Fino a quando il gufo, che ha sentito tutto, suggerisce proprio il Dottor Lupo e lo chiama. “Ma i lupi sono cattivi e mangiano i conigli!” dice mamma Coniglio e quando il lupo arriva, siamo spaventati anche noi: lo vediamo solo di spalle, una sagoma scura che occupa quasi tutta la pagina, il colore del suo mantello che già si fonde con le ombre della notte. Tuttavia Marco non fugge e nel momento in cui Dottor Lupo gli afferra la zampa, decide di andare con lui. Quando mamma Coniglio si volta per scappare, il piccolo Marco è tutto proiettato nell’ombra minacciosa del Dottor Lupo e lo sta già seguendo. Il gufo però aveva ragione, il Dottor Lupo è proprio bravo e troverà per il piccolo coniglio la giusta medicina e per la sua mamma un saggio insegnamento.
Splendide le tavole di Olga Lecaye che con questa storia ci porta nel profondo del bosco, con le sue ombre e i suoi colori, e che ha il pregio di confrontarci non solo con le paure più profonde e complesse, il timore del lupo e di ciò che non conosciamo, ma anche con quello più semplice, per un bambino, del dottore.

(recensione a cura di Paola Predicatori, tratta dal sito Letteratura per ragazzi)