Semplicità e naturalezza traspaiono nelle parole che raccontano come è nata l’esigenza di fare libri in uno dei più grandi inventori e sperimentatori dell’oggetto libro di tutto il Novecento. Katsumi Komagata osserva il mondo e guarda stupito come i bambini imparano a guardarlo. Toccare e conoscere. Sentire e scoprire. Vedere e dare forma al mondo. Toccare e pensare. L’autore usa la carta, materiale semplice e preciso, sensibile e nitido, come una lingua madre e con essa costruisce sentieri per scoprire il mondo, inventando per i bambini universi inattesi fatti di buchi, tagli, ruvidezze, setosità, colori, numeri e attesa. Komagata è capace di cogliere l’emozione di chi guarda per la prima volta. Sono l’ingenuità e l’acume di questo primo sguardo che l’autore sa restituire al suo lettore.
La Cicala ringrazia Martino Negri per avere svolto il prezioso ruolo di “inviato speciale” alla mostra che Hamelin ha organizzato a Bologna in onore di questo autore eccezionale e per averci regalato questo piccolo reportage fotografico.